Stanchezza Social

 

E’ da diverso tempo che non ho più voglia di scrivere sul blog ma attribuisco questa “pausa” anche alla mia poca voglia di partecipare ai social in genere così come ho sempre fatto, in modo assiduo da moltissimi anni. Immagino quanto poco vi potrà interessare ma visto che in questo blog, come sempre, condivido i miei pensieri questo è uno di quelli che mi frulla in mente da un po’.

Purtroppo i social sono cambiati e certamente sono cambiata io.

Probabilmente negli anni è anche aumentata la platea di persone iscritte ai social, basti pensare che il mio numero di iscrizione a Twitter è intorno a 166.000.000 di unità mentre i nuovi iscritti hanno numeri a 18 zeri (diciotto zeri capito! 1.000.000.000.000.000.000), con la conseguenza che, anche se il bello dei social è poter dare parola a tutti, questa moltitudine di “tutti” comincia a creare un po’ troppa caciara.

Ho sempre meno voglia di condividere, sempre meno voglia di partecipare a discussioni. Perché ogni discussione – soprattutto su twitter – genera una potenziale lite.  Perché – soprattutto su facebook – persone che ti ignorano per la maggior parte del tempo e non mettono mai un like o commentano in modo positivo i tuoi post, appaiono unicamente se possono contrastarti, spesso facendo finta di non capire il tuo pensiero o il senso del tuo discorso.

Parliamoci chiaro, il contraddittorio è molto importante, ci mancberebbe che tutti la pensassero come me ma che alcuni soggetti si palesino unicamente quando possono contestare o sminuire secondo me non ci sta.

Comunque ti giri sui social ci sono “battaglie” toni che si alzano troppo, persone che offendono chiunque senza alcun rispetto approfittando spesso dell’anonimato che, in particolare twitter, offre loro.

Correda il disagio un intero sottobosco di  pettegolezzi, cose riferite (spesso male o fuorviate) e polemiche, questo è per esempio uno dei motivi che mi hanno allontanato definitivamente da snapchat dove peraltro l’anonimato impedisce qualunque controllo su chi ti segue in realtà.

Condivido ancora qualche storia su Instagram e continuo a pubblicare fotografie che non generano mai contestazioni per fortuna ma raccolgono se mai diversa indifferenza da parte anche di chi, dei video delle storie non se ne perde uno, ma mai che ti metta un like ad una foto.

Tanto voyerismo, poca empatia, tanta critica, poca condivisione e bullismo 2.0.

Senza contare le innumerevoli notizie manipolate spesso dalle stesse testate on line, bufale,  frasi estrapolate dal contesto, informazione fuorviata, campagne denigratorie.

Se aggiungiamo poi che i social sono diventati campo di battaglia per influencer più o meno famosi che ti tempestano, spesso in modo sfinente, con centinaia di proposte di acquisto del più disparato settore merceologico,  ecco fatta la chiusura del cerchio.

Certo basta selezionare chi seguire e io lo faccio ovviamente ma se devo seguire una manciata di persone soltanto, dove finisce la socializzazione? Piuttosto leggo un libro.

Insomma sto riflettendo se continuare a frequentare i social o decidere che il mio tempo è finito ed iniziare prima a rallentare e poi a chiudere i profili. Non mi piace agire d’impulso preferisco riflettere con calma su questo disagio che provo quindi starò alla finestra a pensare e poi deciderò anche perché, parliamoci chiaro, i social mi hanno dato tanto, non posso pensare di buttare tutto vi così.

Io sono un’anima social nella vita e nel virtuale per questo la scelta è complicata ma credetemi, a parte pochissime persone (seguiamo persone ricordiamocelo non account)  che mi mancherebbero davvero tanto, non trovo altro motivo per restare in questa giungla che i social sono diventati.

 

 

 

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