La paura della paura. Terrorismo e dintorni

 

Enormi fioriere in alcune vie del centro di Parma per “difenderci” dagli attentati, come se questo bastasse e non fosse invece una inutile scelta che obbligherà mezzi autorizzati e di soccorso a ridicole gimcane.
Solo un tentativo di rassicurare i cittadini quando la sicurezza richiederebbe ben altri interventi.

Dopo aver blindato le nostre case con porte, serrature, allarmi e grate, adesso blindiamo intere vie.

Non riusciremo mai a difenderci abbastanza, sventata una strategia  il terrorismo ne sceglierà un’altra.
Siamo prigionieri delle nostre case e ora delle vie della nostra città.

Insegnano a tutti coloro che soffrono di attacchi di panico che la cosa peggiore è la paura della paura.

E noi invece coltiviamo la paura nel nostro quotidiano.
Non apriamo porte a sconosciuti, temiamo gli assembramenti, aeroporti e stazioni, guardiamo con diffidenza persone di un altro colore o con il velo perché la paura di ciò che non conosciamo ci terrorizza.

Perché così come non si risolve il problema dei migranti con l’uso degli idranti ma occorre una politica ben precisa e una accoglienza preparata nei minimi particolari invece di lasciare tutto alla improvvisazione, così non si risolve con le fioriere e con le barriere il problema del terrorismo.

Personalmente sono terrorizzata da questa mancata presa di coscienza di questo esodo biblico non gestito a livello centrale e locale dai nostri governanti… e qui non ci sono fioriere che aiutino o idranti che sgomberino.

Foto parma.repubblica

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