Qualche consiglio per liberarsi degli attacchi di panico

Foto:Pixabay.com
Un argomento che mi sta molto a cuore è relativo agli attacchi di panico.
Io purtroppo ne ho sofferto in un periodo della mia vita e ne sono uscita da anni per fortuna ma comprendo benissimo quanto chi soffre di questo disturbo possa stare male.
Non ho intenzione di fare un trattato sull’argomento, posso solo darvi alcuni consigli che a me sono stati utili e che mi hanno aiutato sulla via della guarigione.
Chi non ha mai sofferto di questo disturbo non può capire quanto si sta male.
L’attacco di panico fa pensare a chi ne è vittima di stare per morire, il cuore batte a mille, ci si sente svenire, non si riescono a controllare le mani che tremano, ci pare di avere un attacco di cuore, si annebbia la vista e tanti altre manifestazioni fisiche ci bloccano completamente in preda ad una angoscia indescrivibile.

Gli attacchi di panico hanno una motivazione da ricercare

Non avvengono a caso, c’è sempre una motivazione alla base che spesso non conosciamo nemmeno noi, una causa che abbiamo probabilmente nascosto anche a noi stessi e, fino a quando non accetteremo questa causa, probabilmente non riusciremo ad uscirne.

Parlate con un professionista

Rivolgiamoci ad un professionista che sia uno psicologo o uno psichiatra: parlare dei nostri problemi potrebbe fare emergere quello che è il vero problema di fondo e che causa gli attacchi di panico.
Io per esempio (non sto a raccontarvi la mia storia personale) nascondevo a me stessa delle paure e non permettevo loro di entrare nel mio quotidiano, facevo la dura, quella che non ha mai bisogno di nulla e il mio corpo ad un certo punto si è ribellato (immaginate un discorso tipo che avveniva dentro di me a mia insaputa):
“Ah non vuoi fare vedere le tue debolezze ? Adesso ti faccio vedere io, ti faccio perdere il controllo così vedi chi comanda se la tua testa o il tuo corpo!”
 

Non tenete nascosti gli attacchi di panico

Non abbiate paura a parlare con le persone di questo disturbo che avete, non c’è nulla da vergognarsi, è una malattia, temporanea in genere, ma pur sempre una malattia.
Se le persone accanto a voi lo sapranno, in famiglia o sul luogo di lavoro, potrete condividere le vostre paure o essere aiutati durante uno degli attacchi stessi.
Cercate di spiegare in parole semplici come vi sentite durante gli attacchi e fate loro capire che non potete dominarli, nessuno potrebbe criticare una persona che avesse per esempio un attacco epilettico, allora perché dovrebbe criticare voi che non potete ugualmente dominare quel momento?

Mettetevi a correre

Giuro non sono impazzita, l’attacco di panico non è solo nella vostra mente, si scatenano veramente delle modificazioni fisiche durante l’attacco. In particolare nel corpo avviene una scarica di adrenalina quella stessa che serve ad affrontare un pericolo grave: un incidente, uno spavento, una aggressione, l’adrenalina aiuta il corpo a reagire al pericolo e ad affrontarlo.
La scarico di adrenalina che entra in corpo mente avete l’attacco di panico invece non vi serve assolutamente a nulla, perché non c’è un reale pericolo da affrontare, quindi circola nel vostro corpo e vi causa tutti quei disturbi di cui ho parlato prima. Allora, riuscendo a farlo, quale miglior modo di scaricare l’adrenalina se non mettersi a correre, muoversi in fretta, fare una cosa improvvisa?
Se non riuscite a muovervi (le prime volte può essere difficile) respirante lentamente contando fino a quattro mentre inspirate, trattenete il respiro contando fino a sette e buttate fuori l’aria (ma buttatela fuori proprio tutta) contando fino a 8 e poi ricominciate. (E’ una tecnica yoga che si può utilizzare anche per dormire)

Fatevi aiutare dal medico o da gruppi di sostegno

Personalmente non ho utilizzato cure mediche ma credo che il vostro medico potrà consigliarvi qualche presidio da poter utilizzare in emergenza. A volte basta un piccolo “salvagente” psicologico per sentirvi meglio. Io ho utilizzato il Rescue Remedy dei Fiori di Bach, la valeriana, mezza pastiglietta di un farmaco che sciogliendosi direttamente sotto la lingua agiva in fretta, ma ovviamente essendo l’attacco di panico improvviso e di breve durata non serviva a farlo passare ma mi aiutava a stare tranquilla sapendo di averlo con me e poterlo assumere nel caso in cui si fosse verificata una circostanza che mi mandava in ansia.
Il medico potrebbe aiutarvi anche a capire che ciò che vi accade non è grave per la vostra salute, non morirete davvero, non è un attacco di cuore, ma è un altro disturbo che va comunque curato.
Ci sono anche gruppi di sostegno in tutte le città, cercateli, magari condividere le vostre esperienze con chi è come voi vi potrebbe aiutare.


Evitate il più possibile l’ansia anticipatoria

Il problema più grosso dell’attacco di panico è costituito dall’ansia anticipatoria. Se avete avuto un attacco di panico in un luogo specifico tenderete a fuggire da tutte quelle situazioni o luoghi che collegate ad un attacco di panico.
Non c’è nulla di più sbagliato.
E’ proprio questo che potrebbe condizionare la vostra vita, non l’attacco di panico stesso. Rischiereste di non fare più cose importanti o frequentare luoghi limitando in modo incredibile la vostra vita.
Lo so che è difficile, ma sforzatevi di fare ciò che vi fa paura, magari le prime volte facendovi accompagnare da qualcuno, preparandovi una possibile spiegazione per un vostro eventuale malore. Ad esempio io evitavo il caffè al bar. Sono stata tanto tempo senza entrare in un bar a perdere un caffè, certo non sono morta ma mi limitava moltissimo. Sarebbe stato meglio entrare nel bar, ordinare un caffè e poi nella remota ipotesi che l’attacco di panico si fosse presentato, spiegare di non sentirsi tanto bene e sedersi un attimo. Finito l’attacco di panico uscire scusandosi e stop.
Ho dovuto relazionare a platee di praticanti o durante convegni professionali, ho sofferto moltissimo,  stando male per giorni prima dell’evento quando forse mi sarebbe bastato dire:”scusate soffro di attacchi di panico, se mi vedete star male non preoccupatevi, mi passa in fretta e poi ricominciamo..” sono certa che se l’avessi fatto nessuno mi avrebbe biasimato e certamente svelato il mio “segreto” l’attacco di panico magari non sarebbe nemmeno arrivato.
Siate ironici
Ridete di voi stessi, immaginatevi mentre in preda al terrore sbarrate gli occhi e tremate tutti. Se poteste farvi una risata capendo quanto il vostro corpo vi stia prendendo in giro credo che l’attacco di panico vi passerebbe subito.
Questo vale per me ma non so voi come state messi con l’autoironia…
 
E per finire, consigli per chi vuole aiutare una persona che soffre di attacchi di panico
Se invece voi non soffrite di attacchi di panico ma ne soffre una persona accanto a voi qualche piccola regola.
Non ditele mai “Stai calma” “Rilassati” “non è niente” “è solo nella tua mente” “vedrai che ti passa”  purtroppo nessuna di queste frasi aiuterà una persona in preda ad un attacco di panico, Statele solo vicino, magari tenetele una mano, abbracciatela se siete in confidenza, aspettate, un attacco di panico dura spesso solo pochi minuti, qualunque cosa vogliate dire, ditela dopo, durante non servirà a nulla.
Abbiate pazienza, se voi aveste una gamba ingessata e il vostro partner vi dicessi “allora ti muovi?” “vuoi sbrigarti che facciamo tardi” ecco meritereste che vi pestasse un piede con il suo piedone ingessato. Abbiate pazienza, anche se ritarderete 10 minuti un appuntamento perchè il vostro lui/lei ha un attacco di panico (tipicamente quando si esce di casa è frequente) non morirete di certo, così come potrete fermare la macchina in una piazzola aspettando la fine di un attacco di panico in autostrada o potrete bervi un caffè doppio se la vostra lei non si sentirà più di tenere in mano una tazzina. Sappiate che questa vostra vicinanza cementerà il vostro rapporto in modo incredibile e quando il vostro lui o la vostra lei sarà finalmente fuori dal tunnel ve ne sarà riconoscente per sempre.
Sono, come sempre, a disposizione per commenti, critiche, consigli, perché ogni esperienza può essere utile.
PS come ormai saprete io scrivo di getto quindi se trovate errori perdonatemi e correggetemi. Non mi offendo.

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