Periscope: quali scenari

 

Sono passati quasi tre mesi da quando Periscope ha fatto la sua comparsa aggiungendosi ai numerosi (troppi?) social che accompagnano le nostre giornate.
Vorrei fare un personale bilancio di questo strumento e individuare – secondo il mio metro di giudizio naturalmente – quelli che sono gli scenari che si presentano.
Dopo l’entusiasmo iniziale in cui moltissimi curiosi si sono affacciati a guardare i live, direi che l’accesso ai live si è stabilizzato in diminuzione.
Ovvero ci sono meno collegati ma più collegati con interesse.
Ci siamo lasciati alle spalle molti troll che entravano nei live unicamente per scrivere sciocchezze, offese e provocazioni.
Una volta bloccati non infastidiscono più.
Così come non ritornano in live coloro che vogliono solo vedere che faccia ha questo o quello, una volta soddisfatta la curiosità spariscono.
Il numero di persone che utilizza lo strumento non è altissimo come percentuale. Molti guardano ma non fanno live.
Per fare live ci vuole una buona capacità comunicativa, che non tutti hanno, e soprattutto una discreta dose di esibizionismo senza la quale nessuno avrebbe il coraggio di mostrarsi in video.
Si creano, in modo naturale, cerchie ristrette di persone accomunate dagli stessi interessi e modi di vedere che rimbalzano i live dall’uno all’altro.
Una cosa a mio parere assolutamente positiva è che Periscope avvicina le persone, chi fa live si presenta “senza trucco e senza inganno” e risulta in genere piacevole da seguire.
Ho avuto modo di capire come sono alcune persone guardandole su Periscope che in anni su Twitter.
Ho notato che alcune superstar di Twitter non “reggono” all’impietoso confronto live, non avendo sufficiente comunicativa per riuscire a mantenere il proprio personaggio così amato su twitter anche di persona abbandonano i live oppure non si cimentano nemmeno.
Ad ognuno il suo social.
Gli scenari che ho individuato sono questi:
Vip e back stage.
Questi live sono di coloro che hanno numerosi seguaci e mostrano la parte “dietro le quinte” del proprio lavoro o ci raccontano parte del loro quotidiano.
Periscope è una manna per chi gravita nel mondo dello spettacolo: una TV personale a disposizione 24 ore al giorno.
Primo e indiscusso leader di questo gruppo è sicuramente Fiorello che ha fatto del mezzo un ottimo modo per restare vicino ai propri fans. Altrettanto seguito è Rudy Zerbi che utilizza i live in modo assolutamente originale, in parte in radio, in parte per farci ascoltare ottima musica, in parte per mostrarci un poco di se stesso. Troviamo anche Jovanotti e molti altri personaggi della scena musicale Italiana e uno strepitoso Giulio Base che fa live seguitissimi parlando anche in inglese. Fanno parte di questa categoria anche tanti giornalisti.
Vi accorgerete subito di chi riscuote successo perché molto spesso non riuscirete a interagire nei live per affollamento di visualizzazioni.
Emergenti
Una sottocategoria di quella precedente è costituita da tutte quelle persone che gravitano pure loro nel mondo dello spettacolo ma sono meno conosciuti e giustamente utilizzano il mezzo per farsi conoscere meglio da noi comuni mortali ma anche da coloro che potrebbero contattarli per ragioni lavorative.
Periscope per queste persone è un mezzo utilissimo e rappresentativo.
YouTubers
Molti youtuber stanno utilizzando periscope per avvicinare una platea più ampia. I live possono infatti essere salvati su youtube (nonostante il formato infelice) e “invitano” i seguaci di periscope a conoscere i vari canali youtube.
Gruppi di ascolto
Qui troviamo coloro che hanno tante cose da dire e dotati di grande comunicazione.
Queste persone hanno creato la loro personale “corte” e intrattengono amabilmente con chiacchiere varie ma senza nessuno scopo preciso.
Non cercano la fama ma semplicemente un modo per comunicare.
I paesaggisti
Troviamo live quelli che hanno la fortuna di avere scenari stupendi da riprendere o viaggiatori.
Ci mostrano città, monumenti, mare, montagna, fiumi, aeroporti, stazioni ecc.
Ci fanno vedere il mondo, regalandoci un ottimo modo per viaggiare virtualmente attraverso occhi simili ai nostri.
Gli amici virtuali.
Ho notato che si sono create cerchie di amicizie su Periscope e molto spesso si viaggia da un live all’altro salutandoci come fossimo veramente amici.
Una cosa nata spontaneamente e senza alcuni fine se non tenersi in contatto nonostante le distanze.
Questi live in genere sono abbastanza ristretti e con una partecipazione esterna limitata a sporadiche apparizioni.
Troviamo naturalmente altre sottocategorie e chi fa di tutto un po’, ma direi che ho tracciato quelle che sono le più importanti.
Note finali:
Invasività 
La mia personale esperienza da “osservatrice” è che diventa sempre più difficile seguire i live di tutti.
Periscope è troppo invasivo e per una persona che lavora è quasi impossibile da seguire.
Qualche live può essere guardato in differita ma la maggior parte dei live purtroppo cade nel vuoto.
Ho notato anche che molte persone (me compresa) dopo un entusiasmo iniziale dettato dalla novità si sono un po’ allontanate da Periscope.
Personalmente cerco di fare live solo quando ho qualcosa da dire sperando possa interessare a tutti o quando voglio dare un saluto agli amici virtuali.
Cuoricini
Ho capito anche che i cuoricini, che segnalano il gradimento, aumentano in modo esponenziale più live si fanno, qualcuno che tamburella sullo schermo si trova sempre.
Per cui temo che non segnalino solo il gradimento ma spesso la costanza con cui qualcuno fa live.
Se qualcuno ancora non si è avvicinato a questo interessante strumento lo faccia, potrebbe trovare uno sbocco interessante o un modo piacevole per passare il tempo, soprattutto se si sta annoiando.

L’importante è che sia un Periscope vario e non …. avariato….


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