Gli Aforismi di Aforisticamente (intervista)


Da tempo seguo su Twitter Fabrizio Caramagna alias Aforisticamente e cerco di non perdermi nessuna delle sue raccolte di aforismi e presentazioni dei migliori autori di Twitter. Credo sia giunta l’ora che qualcuno si occupi di lui e delle sue incredibili potenzialità, a mio parere non sufficientemente valorizzate, così come lui ha fatto con tanti del mondo di Twitter, quindi ho pensato di chiedergli una intervista per parlare finalmente di lui, del suo lavoro, dei suoi studi e delle sue ambizioni.
 
Raccontami la tua attività di studioso e appassionato dell’aforisma

Mi occupo da più di dieci di anni di aforisma, che non è un termine arcaico o una parolaccia, ma la capacità di esprimere “il massimo del senso con il minimo della parole”. Mi considero un Fitzcarraldo dell’aforisma che invece di portare l’Opera lirica in mezzo alla foresta, ha provato a portare l’aforisma in mezzo al deserto dell’editoria, focalizzata solo ed esclusivamente sulla narrativa. Con il mio sito Aforisticamente (http://aforisticamente.com) ho raggiunto autori che, pur non comparendo in nessuna recensione, antologia, enciclopedia hanno scritto aforismi di altissimo livello, ho esplorato paesi e zone ai margini della letteratura (i guaranì del Paraguay, le isole Mauritius, la Macedonia, la Georgia), ho tradotto da differenti lingue attraverso una fitta rete di contatti in tutto il mondo. Ho fondato una collana editoriale specializzata sull’aforisma che ha pubblicato alcuni autori che inspiegabilmente nessun altro editore in Italia ha voluto prendere in considerazione e pubblicare. Recentemente ho pubblicato negli Stati Uniti, con il patrocinio della Associazione Italiana per l’Aforisma (di cui sono uno dei soci fondatori), una antologia bilingue italiano-inglese, dell’aforisma italiano contemporaneo, “The New Italian Aphorist”. Grande accoglienza negli Stati Uniti, totale indifferenza in Italia.

E dopo dieci anni qual è il consuntivo?

Il bicchiere è mezzo vuoto. Ci sono ancore molte persone che pensano che gli unici libri di aforismi siano quelli di Oscar Wilde o Flaiano. Nessuno ha mai preso in mano un libro di aforismi di un autore contemporaneo. Purtroppo l’editoria è focalizzata solo sulla narrativa (meglio se fantasy o vampiri) e i librai e i recensori vanno dietro a questa moda assurda, considerando come capolavori libri che dopo un anno sono già dimenticati e finiscono al macero. Il fenomeno mi ricorda quello della bolla dei tulipani del 600, quando si scambiava un bulbo di tulipano con terreni agricoli o fabbriche di birre. Adesso si pubblica un narratore esordiente alle prime armi, e si rischia di mandare fuori catalogo degli autori classici di rilievo. In questa totale assurdità, diventa difficile promuovere una cultura della “bibliodiversità” e far conoscere generi letterari diversi dalla narrativa. E’ una battaglia persa in partenza.

Qual è il rapporto tra aforisma e Twitter?

Nel secolo della velocità, scrivere brevemente per essere letti subito sembra rispondere a un bisogno oltre che una moda. Twitter (con il limite massimo è 140 caratteri) diventa così il luogo privilegiato della generazione spontanea dello scrivere breve. Dai tempi della letteratura orale (pensiamo agli aedi ai tempi di Omero), quando venivano tramandati le storie e i poemi migliori, che spesso venivano riscritti e variati in un processo di miglioramento continuo, non c’è stato più nulla di simile nella nella nostra storia letteraria. Twitter ha il merito di riproporre questo meraviglioso meccanismo della letteratura orale. Un tweet di successo viene tramandato attraverso il retweet o l’hashtag o la menzione facendo il giro di diverse cerchie e gruppi (un po’ come l’aedo che andava di città in città). Spesso il tweet viene riscritto e migliorato dallo stesso autore o da altri autori (come il poema epico in cui ogni aedo cerca di introdurre qualche miglioramento sulla base del suggerimento del pubblico. L’Odissea e l’Iliade che sono giunti fino a noi sono probabilmente il vertice di questa riscrittura continua). E talora succede che il tweet serva da incubatore stilistico per scrivere tweet su altri temi. Twitter si può davvero definire un movimento collettivo di autori che scrivono una storia a più mani che viene continuamente aggiornata e variata in un processo infinito di affabulazione. In questo processo così fluido e in fieri, sto provando a fare una antologia delle migliori voci di Twitter, facendo molta attenzione ad alcune trappole.

Quali?

Da un lato ci sono i cosiddetti traduttori di tweet stranieri (ci sono poi addirittura i traduttori dei traduttori) che spacciano come propri testi altrui. Dall’altra su Twitter ci sono alcuni meccanismi di doping che rischiano di falsare i valori reali. Penso ad esempio alla cosidetta pratica del retweet back (un “do ut des”, in cui io ti retwitto se tu mi retwitti) che per me è un vero e proprio tumore di Twitter. Penso anche ai clan che si retwittano tra di loro. E penso anche alla mediocrità di certi tweet che hanno tanti retweet perché incontrano il favore di un pubblico mediocre. Del resto lo scriveva anche Nicolas De Chamfort “”Il successo di molti libri è dovuto all’affinità tra la mediocrità delle idee dell’autore e la mediocrità del pubblico”. Così si rischia di perdere di vista autori di qualità, che non appartengono a certe tribù e che, pur scrivendo tweet magnifici, hanno pochi follower e retweet. Non è facile scovarli, sono perduti in quel grande oceano che è Twitter, e a volte io mi sento davvero un oceanografo che va alla loro ricerca.

Hai provato a proporre una antologia di Twitter a qualche grande editore?

Già fatto. La maggior parte degli editori non hanno nessun idea di come funziona Twitter, e poi – come scrivevo prima – per loro esiste solo la narrativa. Sinceramente pubblicare una antologia di Twitter presso la mia collana editoriale, che è di nicchia e ha pochi lettori, mi sembra uno spreco e mi sembra anche ingiusto nei confronti di quelle tweetstar che hanno migliaia di follower. Comunque ci sono ancora tanti autori di Twitter su cui non ho scritto. Per cui, vediamo tra un anno se succede qualcosa. Nel mentre, cari editori, aggiornatevi!

Oltre che studioso e promotore dell’aforisma, sei anche scrittore di aforismi?

Ebbene sì, sono anche uno scrittore di aforismi. I miei aforismi sono apparsi su diverse riviste e antologie internazionali e sono stati tradotti in dodici lingue, tra cui l’arabo. Entro fine anno il mio libro di aforismi Linee di seta dovrebbe essere pubblicato anche in Messico. Qui in Italia ho pubblicato i miei aforismi in una tiratura limitata di 50 copie, stampate e rilegate a mano a una a una, che ho distribuito gratuitamente ad amici e appassionati dell’aforisma. Non ho nessuna intenzione di ingrassare le tasche di qualche editore a pagamento per essere pubblicato né per conflitto di interessi (io al conflitto di interessi in Italia ci credo ancora!) posso auto-pubblicarmi nella mia collana editoriale. Se mi cerca qualche editore “non a pagamento” bene, altrimenti il libro viaggia solo in forma privata in poche copie, per la gioia degli alberi che non verranno abbattuti! Comunque “Linee di seta” sono online al link, http://aforisticamente.com/elenco-autori-di-aforismi/linee-di-seta/ e chiunque può leggere il libriccino.

Hai provato a inserire i tuoi aforismi su Twitter?

Ne ho messi alcuni ma sono stati ignorati. Sono aforismi poetici e non hanno lo stile tipico di Twitter. Riscuotono più consenso su Facebook. Del resto ogni social network ha il suo modello stilistico. E poi su Twitter mi vedono più come un “prof” (qualcuno mi dà anche del lei!) che come un autore. Così finisco solo per scrivere meta-tweet, ovvero tweet sul funzionamento di Twitter. E’ un po’ la storia del serpente che si morde la coda. Loro mi vedono come prof, e io non riesco a essere me stesso, finendo per essere ancora di più un “prof”! Però con alcuni di loro è nata una bellissima amicizia. Altro no, perché sono vecchio ormai… 🙂

Capite quindi da quello che Aforisticamente ci dice quanto ha da esprimere, quanto studio c’è dietro alle sue raccolte e quanto poco valutiamo i veri talenti di Twitter.
Ma adesso, come da sua consuetudine, vi elenco una selezione dei suoi tweet migliori.
 
@aforisticamente (Aforististicamente – Fabrizio Caramagna) – Tweet scelti

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Attenti alla grammatica.
“pò” non è “po’,
“ce” non è “c’è”,
“lo” non è “l’ho”

“anche io” non è “ti amo”

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Vediamola così. La pioggia obbliga la mano a tenere l’ombrello invece che lo smartphone, e gli occhi sono liberi di guardare il mondo.

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Non è vero che molti anni fa, prima di Twitter e i social network, avessimo una vita. Giocavamo tutti al solitario di Windows 95.

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Il tweet è un’opera teatrale in un atto. La stellina è l’applauso. Il retweet è il bis che si ripete più volte.

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Abbiamo 100 miliardi di neuroni, 7 vite, 6 gradi di separazione, 5 sensi, 3 buoni motivi, 2 lobi del cervello, 1 anima e 140 caratteri

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Vale per i libri come per Twitter. Meglio scrivere per sé e non avere lettori, che scrivere per i lettori e non avere un sé.

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Progressi moderni: cibo senza grassi, sigaretta senza nicotina, gel doccia senza sapone… frasi senza congiuntivo.

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Quelli che fanno il follow/defollow in giornata, forse si divertirebbero di più ad andare a suonare i citofoni e scappare.

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Ci sono scrittori che si prendono pause di 10 anni tra un libro e l’altro, e qui si defollowa uno se non scrive da più di un giorno.

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Se siete frustrati che vi seguono in pochi, pensate l’insegnante di scuola che ha un solo follower che lo segue: quello del primo banco.

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Ah, se si potesse dividere Twitter in 3 stanze non comunicanti:
– I copioni con i copioni
– Gli snob con gli snob

– E poi tutti gli altri

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Nel mio dizionario “amore” è pag. 65 e “per sempre” è a pag. 912.

Troppe parole in mezzo perché si possano incontrare…

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E la vita non la misurai in anni, ma in strade, ponti, montagne, chilometri che mi separavano ogni volta dal mare.

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In certe persone ci sono solo cartelli stradali che indicano il proprio ego e strade che non portano da nessuna parte.

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Molta gente non ha ancora scelto in quale cimitero vuole morire. Però ha già pensato a una piazza in cui vorrebbe la propria statua.

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Quelli che fanno follow, unfollow, rifollow, unfollow, etc, vorrei dirgli che anche l’uccellino di twitter ogni tanto fa il nido…

Spero di aver valutato con questo post uno dei “gioielli” del nostro Twitter e chissà che un giorno qualche mio tweet finisca nelle sue raccolte di aforismi.
Io ci metterò tutto l’impegno, voi intanto non perdetevi le sue segnalazioni.

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