Quando ero una ragazzina, appena adolescente, abitavo vicino a quella che veniva definita “la Villa” in viale Barilla. Questo residence era la residenza dei giocatori del Parma “scapoli”, quelli che non avevano una famiglia e quindi non disponevano di appartamenti più grandi in altri luoghi della città.
Con le mie amiche avevamo conosciuto la maggior parte di questi giocatori, qualcuno belloccio e piuttosto affascinante ai nostri occhi.
La mia casa (con giardino) era luogo di ritrovo di alcuni di questi giocatori, che nella stagione calda, trascorrevano qualche ora in compagnia, prima del coprifuoco e del ritiro notturno.
Erano i tempi di Andreoli, Colonnelli, Daolio, Ferrari, Fabbris, Neumair, Bressani, Barone, Beccaria, Morra, Bonci ecc.
Erano i tempi in cui Andreoli prendeva in prestito la mia bicicletta per andare agli allenamenti (abitavo a un paio di chilometri dallo Stadio).
Erano i tempi in cui ci trovavamo per bere qualcosa il pomeriggio al Bar San Michele in via Repubblica e Beccaria parcheggiava la macchina regolarmente in divieto di sosta ed entrava dicendo “Antò sta a guardá se arriva er viggile!”
Erano i tempi in cui una mia amica si innamorava di Barone e alcuni anni dopo lo sposava.
Erano i tempi in cui mia madre provava la febbre a Fabbris che non si sentiva bene.
Erano i tempi in cui imparavo dove era Brunico perché ci abitava il biondo e ricciolo Neumair.
Erano i tempi in cui ero triste perché Bressani si era infortunato e non poteva giocare.
Erano i tempi in cui il Parma iniziava dalla C la scalata che lo avrebbe portato ai massimi livelli.
Erano i tempi belli…
Vedere quello che sta succedendo al Parma Calcio oggi, sull’orlo del fallimento, mi fa tornare alla mente questi ricordi e mi lascia nell’animo una tristezza infinita.
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