I social sono una bella cosa, una bellissima cosa. Ma sono tanti. Troppi.
Facebook
Twitter
Tumblr
Instagram
Google +
Pinterest
Vine
ecc. ecc. ecc.
Se vuoi essere social li devi usare. Tutti.
Se vuoi essere social li devi leggere. Tutti.
Il problema non è seguire un social piuttosto che un altro.
Il problema è che i social di fatto si duplicano.
In pratica della stessa persona leggi le stesse cose sia su twitter, che su Facebook, che su instagram, che su G+.
A questo proposito mi permetto un appunto, farà tanto aumento del Klout ma le frasi di twitter riportate su “slide” e copiate su instagram non si possono vedere.
Instagram è nato per condividere immagini, fotografie, brevi filmati, non icone o manifesti, vi prego.
Se qualcuno che mi piace lo seguo su Facebook, twitter, instagram, Google + e chi più ne ha più ne metta e ogni volta è un like, una stellina, un cuoricino, un +1.
Sto male.
Quindi voi fate come vi pare, io mi sono data una regola:
Facebook: ho il mio profilo personale, per gli amici e quelli che conosco davvero.
Facebook: ho pure la mia pagina pubblica “Lady Zeta” che tutti possono seguire e nella quale riporto soltanto i tweet che mi piacciono di più e che più mi rappresentano.
Twitter: il mio social più seguito e più utilizzato.
Instagram: pubblico foto mie, dei miei fiori e del mio giardino, del tempo, dei tramonti, delle emozioni, dei viaggi. (alcune di queste foto e solo le più significative le inserisco anche nel mio profilo di Facebook per i miei “amici”).
Tumblr: attualmente lo uso pochissimo ma secondo me è un “mini-blog” piccoli pensieri che mi vengono in mente e che in genere possono essere accompagnati da una fotografia particolarmente significativa.
Google +: quando mi ricordo pubblico notizie interessanti che ho visto, gli articoli del mio blog e condivido contenuti interessanti di altri.
Credo che Instagram non dovrebbe diventare un blog o una vetrina, Twitter non dovrebbe diventare una chat o un veicolo di spam, la pagina Facebook dovrebbe racchiudere i pensieri migliori, quelli che stanno un po’ stretti in 140 caratteri, il profilo personale di Facebook dovrebbe essere riservato ai concetti più veri e quotidiani da condividere con gli “amici” più o meno lontani.
Ecco, so che a questo punto qualcuno dirà “Estic….” ma quello che penso lo dico sempre e questo è un pensiero ricorrente che si è concretizzato sulla soglia del sonno ieri sera e che ho reso in parole oggi.
Tutto il resto diventa un lavoro (e per qualcuno lo è) e non piacere o hobby.
Tutto qui.
Buon social.
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