Esiste su Twitter un “sottobosco” un chiacchiericcio bisbigliato che è costituito dai messaggi diretti i cosiddetti DM.
Se due persone si seguono possono infatti inviarsi messaggi diretti in segreto.
Per me, che DM voleva dire solo Decreto Ministeriale, è stata una sorpresa.
L’uso di questi messaggi è vario, si narra che molti li utilizzino come rampa di lancio per iniziare storie clandestine e per scambiarsi foto non proprio “pubbliche” passando poi al più comodo whatsapp, rischiando moltissimo perché quando l’idillio finisce lo sputtanamento a suon di screenshot è garantito. Qualcuno li usa come commento di qualcosa che sta avvenendo in diretta, per segnalare un litigio o un avvenimento, qualcuno ancora per appoggiare in segreto l’uno o l’altro contenente in una disputa, qualcuno per linkare un proprio tweet o un articolo del blog agli amici che vuole partecipi di un proprio pensiero.
Ma una delle cose che ho scoperto abitare i DM è la “maldicenza”.
Quella pratica disastrosa che esiste da quando esiste il mondo, quel modo di stroncare, sminuire, isolare con racconti falsi e fantasiosi l’una o l’altra persona.
Perché la maldicenza è l’unico modo per attaccare chi non è altrimenti attaccabile.
La maldicenza è inarrestabile ed è frutto di menti contorte.
E non mi riferisco al commento di qualcosa di realmente accaduto, tipo hai visto quella che ha messo la foto con le tette al vento?
No, mi riferisco alla falsità, alla menzogna su qualcun altro al fine di sminuire e fargli il vuoto attorno, alla calunnia vera e propria.
Purtroppo il “si dice” dilaga come un onda e passa di bocca in bocca colorato e ingrandito fino a diventare una marea.
E quando passando di bocca in bocca arriva alle tue orecchie “ma sai che si dice in giro che tu…” ti rendi conto dell’impotenza di arginare la marea. Allora lasci che la marea ti travolga trattenendo il respiro e sperando di riuscire a contare piano fino a quando potrai riemergere per respirare. Ed è difficile perché la marea è fangosa, viscosa e ti tira sempre più giù.
E mentre conti, respirando piano, pensi che solo altre menti contorte possono credere sulla parola a qualcosa che non ha riscontro e sorridi perché sai che questo è il mondo, sai che la maldicenza sono le donnette sulla porta di casa, le vicine sul pianerottolo, le comari di paese, le chiacchiere da chat, i DM… I bisbigli velenosi dei finti amici che sempre ci saranno e che sempre qualcuno crederà sulla parola.
Per me, che quello che ho da dire lo dico in faccia, spesso senza filtri, lasciando che a volte mi si ritorca contro per il modo troppo diretto con cui lo dico, pensare di mettere in piedi un teatrino per calunniare qualcun altro è impensabile.
Così non resta che non fidarsi di nessuno è guardarsi davanti e alle spalle e aspettare che l’acqua si ritiri e lasci meravigliose conchiglie sulla sabbia.
So che più di qualcuno si è trovato nella melma e dispera di uscirne, ma succederà, basta avere pazienza e aspettare finalmente di raccogliere le conchiglie.
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