Un argomento che mi sta particolarmente a cuore è quello delle persone manipolatrici capaci di fare un danno notevole a soggetti predisposti a farsi manipolare.
Queste persone agiscono con scientifica precisione per il proprio interesse segnando, spesso in modo indelebile, le personalità altrui.
Purtroppo il manipolatore è molto abile, sarà capace di slanci di affetto totale e avvolgente salvo poi, in modo capriccioso, togliere questo affetto nel peggiore dei modi, improvvisamente e incolpando il soggetto stesso di questo cambiamento repentino, insinuando il senso di colpa, negandosi e lasciando la vittima disorientata e incapace di reazione in preda unicamente al pensiero fisso di come riconquistare l’affetto negato.
Il manipolatore farà il vuoto attorno alla sua vittima, criticando qualunque persona che non rientra fra i suoi canoni di interesse. Spianerà la propria strada come un caterpillar travolgendo qualunque individuo che voglia contrastarlo, minando la sua credibilità spesso con la menzogna.
Passerà alternativamente dall’amore più dolce alla cattiveria più sottile in base alla situazione e al momento. Userà il lamento per cercare attenzione e per insinuare il senso di colpa nel soggetto manipolato.
Con comportamenti Macchiavellici accumulerà mattone su mattone chiudendo in una torre isolata il soggetto vittima.
Il manipolatore all’esterno sarà spesso una figura molto piacevole, gentile, insinuante e preziosa agli occhi altrui, tanto che il soggetto vampirizzato non sarà probabilmente creduto se osasse insinuare che il manipolatore non sia poi questo angelo meraviglioso che appare all’esterno.
Il manipolatore infatti usa armi spesso molto subdole toccando il soggetto manipolato nei suoi punti più deboli.
Nel quotidiano quindi, quando incontriamo qualcuno che tenta di manipolarci, parlandoci male di tutti, allontanandoci dagli altri, diventando il cardine del nostro quotidiano, facciamo attenzione e pensiamo se davvero vogliamo cadere vittima di questo morso doloroso e vampirizzante.
Scendendo nel patologico, perché il manipolatore possa fare un danno esagerato occorre che il rapporto fra manipolatore e manipolato sia molto stretto.
Ecco perché problemi di questo tipo si riscontrano frequentemente fra genitori e figli e nella coppia.
Se nella manipolazione fra partner una speranza di salvezza senza troppi danni in genere c’è – salvo i casi di vittima/carnefice che ogni giorno ci balzano agli occhi nelle notizie di cronaca – la manipolazione affettiva che avviene in età infantile non è aggirabile.
Il bambino non si rende conto di essere manipolato e ne subirà il danno maggiore.
Una madre manipolatrice per esempio diventerà indispensabile e insegnerà al figlio che dovrà risarcirla in eterno per il bene che lei gli sta dando, per i sacrifici che sta facendo per lui, per il pesante lavoro che le tocca minando e sminuendo il ruolo maschile.
Una madre manipolatrice guiderà i desideri e le aspirazioni dei propri figli sostituendosi ad essi in qualunque decisione della vita, rendendoli di fatto incapaci di decidere in autonomia, di sviluppare autostima e di crearsi una vita indipendente e matura.
E anche in età adulta i figli saranno dipendenti spesso da questa madre così importante e invasiva.
Il soggetto colpito sarà infatti bisognoso della sua guida a vita salvo che non si ribelli a questo comportamento. La ribellione e il distacco, unica arma contro la madre manipolatrice, possono aiutare la vittima ma, in base al momento in cui il distacco avviene, il danno sarà comunque importante.
Inoltre, come tutti sappiamo, il distacco da un genitore difficilmente può essere totale e i sensi di colpa conseguenti rischiano di lacerare il soggetto in modo devastante.
Più ci si rende conto in anticipo che esiste questo rapporto malato e più facilmente si troverà una strada per “salvarsi”.
Spesso la consapevolezza del problema, il rafforzamento dell’autostima, l’autoaccudimento e la forza di mettersi in gioco ribaltando tutto quello che il manipolatore ha inculcato, spianano la strada verso la guarigione e la ritrovata autonomia.
Il manipolatore che vedrà sfuggire la sua vittima non cederà senza inasprire i propri comportamenti, ma è proprio guardandolo con occhi diversi che si potrà arginare questo veleno intossicante.
Concludo ricordandovi che il manipolatore avrà forgiato la propria personalità a sua volta attraverso le esperienze che ha vissuto in età infantile. Potrebbe essere stato a sua volta vittima di altre manipolazioni o affetti malati. Non è una giustificazione ma può aiutare a comprendere che non lo cambieremo, dovremo solo prenderne le distanze. Il prima possibile.
Nota:
Non sono entrata volutamente nella “manipolazione affettiva fra partner” vi copio un link che ho trovato interessante e di cui utilizzo la simpatica foto “segnaletica” per questo post.
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