Twitter: qualità e non quantità

Continuo nell’analisi delle dinamiche di Twitter.
È una cosa che ho già detto ma la ribadisco per tutti coloro che leggo commentare i comportamenti di altri Twitteri.
Se non interagisco con alcuni di voi, non è che lo faccio di proposito per ignorarvi, è che non vedo proprio i vostri tweet.
Il problema è che seguo troppe persone.
Il primo che sentenzia che chi ha pochi following se la tira e fa la Tweetstar gli spiego due cosine io.
Se uno vive normalmente e non è incollato allo schermo del PC o di uno smartphone, perde la maggior parte dei tweet scritti in TL.
Più following ha e più ne perde.
È una regola matematica.
Se segue 10 persone avrà il tempo di leggere tutti i tweet, se ne segue1000 leggerà random.
Se poi ha l’abitudine di rispondere alle menzioni, come faccio io, il tempo dedicato alla lettura si riduce drasticamente.
In pratica la morale è:
Se non segui chi ti segue te la tiri.
Se non interagisci ti defollowano.
Se non rispondi alle mention te la tiri.
Se rispondi a tutti non riesci a leggere i tweet
È un circolo vizioso.
Capite quindi perché alcuni ad un certo punto defollowano e leggono solo pochi following?
Sapete che c’è qualcuno che ha inserito l’opzione di leggere le mention solo delle persone che ha deciso di seguire?
Io sono curiosa e seguirei tutti, ma è umanamente impossibile.
La regola dovrebbe quindi essere qualità e non quantità.
Alla fine quello che non è compreso dai più è la libertà di ognuno di fare quello che gli pare, così come c’è libertà di leggere o non leggere, di seguire o di non seguire, di rispondere o di non rispondere.
È la regola non scritta di Twitter e della vita in fondo.

 

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