I provocatori seriali sui social

 

 

Una categoria che ho avuto modo di osservare sui social e in particolare su Twitter (ma anche Facebook ne è ben provvisto) è quella dei provocatori seriali quelli che, da sempre, vengono più semplicemente chiamati “attaccabrighe”.
Questi soggetti provano grande piacere nel far incavolare gli altri, commentando in modo improprio o offensivo e scatenando la reazione del soggetto preso di mira.
Quelli più subdoli, dopo un attacco diretto lanciano frecciatine, perfettamente riconoscibili dal soggetto preso di mira, che non resiste alla tentazione di dire la sua facendo in questo modo il gioco del provocatore.
Diciamo che sono una sottocategoria dei troll (che in genere sono soggetti sconosciuti) e la cura per evitarli è esattamente quella che trovate in un altro capitolo di questo blog che parla appunto dei troll, (post che vi linko alla fine) la piccola differenza è che, in genere, questi soggetti hanno avuto contatti con la “vittima” del loro scherno e ne hanno carpito le debolezze o comunque conoscono abbastanza da poter iniziare una sottile aggressione che tale non sembrerà ai più e quindi la reazione della “vittima” sembrerà spropositata.
Proprio per questo l’unica cura efficace, al pari di un antibiotico è ignorarli. 
Non c’è altro mezzo, mettersi in discussione con questi soggetti infatti, non porta a nulla, aumenta la rabbia e non li fa desistere, anzi li riempie di grande soddisfazione quando capiscono di aver colpito nel segno.
Perché molto spesso fanno leva sulle debolezze della persona presa di mira, chi di noi non ha un problema personale o un difetto fisico o un affetto da difendere che questo soggetto non possa individuare per farne motivo di scherno?
Ecco non cascateci, perché rispondere vi darà un attimo di soddisfazione ma permetterà al provocatore di continuare e addirittura di additarvi come una persona permalosa, una persona che non accetta lo scherzo, una persona livorosa.
Lo so che è difficile – ci siamo passati tutti – ma il non cadere nella provocazione non farà di voi una persona debole, ma una persona più forte, molto più forte del provocatore.
Se il provocatore vi ha preso di mira significa che non gli siete indifferenti, vede in voi qualcosa da colpire e da sminuire quindi vi teme o comunque vuole riportarvi al suo livello. Livello chiaramente più basso.
E non dimenticate mai che una persona che si nutre di queste piccole soddisfazioni nel provocare e stare a guardare le reazione dell’altro è ben povera cosa.
Davvero vi interessa quello che dice o vi interessa avere a che fare con lui/lei??
Sono certa di no.
Da ultimo una nota: se sei un provocatore e ti riconosci in questo comportamento non sentirti offeso dalle mie parole, la consapevolezza è già un passo importante verso la guarigione 🙂

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