Tweetstar: quello che non sai su di loro

Volevo chiarirvi una cosa che ho elaborato, su argomento spesso oggetto di conversazione su twitter, da quando ho iniziato a twittare.
Sento spesso parlare della presunta spocchiosità di talune cosiddette “tweetstar” che non risponderebbero, che non terrebbero in considerazione i follower, che non sono disponibili, che defollowano le persone una volta raggiunto un certo numero di follower e via di questo passo.
Naturalmente qualcuno sarà pure antipatico ma, mi sono chiesta, possibile che tutti quelli che hanno tanti follower diventino automaticamente scortesi e antipatici?
Ora vi dico la mia verità, quella che ho capito arrivata a questo punto della mia permanenza su twitter.
Premetto che per chi non mi conosce, io ho l’abitudine di rispondere a tutti e seguo molte persone, quindi parlo con una certa cognizione di causa.
All’inizio, quando inizi a twittare e segui le prime persone, a parte il primo momento iniziale di sgomento in cui non capisci nulla e in cui ti sembra di essere trasparente (ci siamo passati tutti), tutto è semplice.
Fai “amicizia” con i tuoi primi follower, fai quattro chiacchiere, alcune risate, ti scambi pareri, ti si apre un mondo. 
Guardi gli “inarrivabili” come persone che non sono sul tuo stesso pianeta, o perché scrivono bene, o perché sono Vip, hanno millemila follower e parlano solo fra loro.
Cominci a leggere che se la tirano, che ci sono queste “tweetstar” spocchiose  che non ti risponderanno mai e capisci che “tweetstar” è un termine quasi dispregiativo. Addirittura ci sono correnti di pensiero anti-tweetstar.
Dopo due anni di tweet, forse anche grazie a qualche cosa carina che ho scritto e a qualche altra qualità che deve essere stata percepita, ho raggiungo un numero (per me) considerevole di follower, mi capita quindi di essere ritwittata da varie persone, i miei tweet vengono quindi letti anche da chi non mi segue (cosa che all’inizio non avviene quasi mai) e lo scenario cambia completamente.
Qualche volta puoi scrivere un tweet che viene frainteso, chi non ti conosce non sa che sei gentile ed educata e difficilmente faresti un tweet offensivo, quindi ti aggredisce, ti tratta male, ti offende addirittura. Resti basita. Non capisci. Cerchi di spiegare il tuo parere, inutile.
Spesso ti capita di essere ritwittata anche da qualcuno che ha moltissimi follower ed ecco che arrivano i seguaci di quel Vip o di quella cosiddetta Tweetstar e ti coinvolgono in mention spesso inutili e ovviamente dirette al personaggio famoso di turno, non certo a te. 
Le mention crescono in modo esponenziale e non riesci più a leggerle tutte, i follower non arrivano uno ad uno ma a decine alla volta, molti di loro sicuramente molto interessanti, ma non riesci più a dare un’occhiata alla loro TL per decidere se seguirli o meno. Non ce la fai. Speri in qualche mention intelligente che attiri la tua attenzione su di loro, sempre sperando di riuscire a leggerla, la mention.
Allora rifletti e pensi che devi cambiare qualcosa. 
Forse devi seguire meno persone, inizi creando una lista, oppure defollowi qualcuno. Magari smetti di seguire qualcuno di interessante ma che non ha mai attirato la tua attenzione o peggio ha cambiato da poco la pic e non lo riconosci. Uno sconosciuto praticamente. 
Ti accorgi che non puoi rispondere a tutti e che quando le mention sono tante magari non ce la fai a leggerle.
Certo, in questo modo perdi anche le mention di chi segui e conosci bene, che invece sta aspettando una tua risposta. L’hai sempre fatto in fondo. Così il tuo amico virtuale penserà che ce l’hai con lui. Così il nuovo follower penserà che te la tiri…
Un vortice.
Un vortice che ti attira giù.
Posso continuare naturalmente ma avete già capito. Se ho notato questo io che non sono sicuramente una tweetstar, cosa può pensare uno che ha 50.000 – 100.000 – 300.000 follower?
La cosiddetta tweetstar che così biasimate, quella che ha una proporzione tanti follower pochi following,  è uno che semplicemente ha fatto ordine nel suo twitter.

Ha fatto una scelta. Di sopravvivenza.

Ha deciso di pensare e di scrivere cose intelligenti o ironiche o tutte e due, qualità che gli è valso tutti quei follower.

Ma se vuol pensare e scrivere cose intelligenti deve lasciar perdere tutto il contorno. Salvo poche eccezioni.

Ha deciso di:
1) Seguire soltanto le persone che possono dire qualcosa di interessante per riuscire a leggerle.
2) Ridurre al minimo la lettura delle mention o addirittura non leggerle affatto.
3) Tenere canali separati per gli “amici” di twitter ovvero i DM (che sono riservati a chi segui) oppure scambi messaggi telefonici (i tanto vituperati messaggi di whatsapp) per i più intimi.
La morale è non tanto che la Tweetstar non vuol rispondere, è che proprio non ce la fa, non è che la tweetstar non risponde alle mention, è che spesso non le legge nemmeno, non è che la tweetstar vuol seguire solo i suoi simili, non può seguire tutti. Scordatevelo.
L’unico modo di arrivare a parlare, dialogare, comunicare con una cosiddetta tweetstar è aver capito che, solo con argomenti interessanti e solo dopo che il vostro personaggio è consolidato e conosciuto e amato su twitter, potrete essere visti e valutati da chi ha millemila follower. Senza forzature, senza scorciatoie.
E’ una delle leggi non scritte di twitter.
Vediamo cosa ne pensano le tweetstar di questo post… ah già è vero, probabilmente non avranno tempo di leggerlo. 🙂 

Vabbè, ditemi cosa ne pensate voi. Magari mi sbaglio.

Vuoi ricevere un avviso ogni volta che viene pubblicato un articolo? Iscriviti qui e unisciti agli altri 19 iscritti!

Comincia la discussione

Commenta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.