Avendo il privilegio di conoscere personalmente @Bobtwit99 raccolgo il suo addio a Twitter a seguito della cancellazione del suo account.
Lo ringrazio del privilegio di leggere in anteprima e pubblicare sul mio blog la prima “puntata” del suo Diario.
DIARIO DI UN EXTWITTONE BY BOB1959
Tutto ciò che fai è esperienza, positiva o negativa che sia qualcosa dentro ti rimane sempre. Io ho speso oltre un anno dentro a Twitter per poi uscirne bruscamente forse senza nemmeno saperne il perché, o forse sì…ed ora provo a spiegarmi.
In quel periodo ho acceso splendide amicizie e mi sono divertito a esplorare le modalità di comunicazione della gente, ho anche avuto molte delusioni pensando che il mondo virtuale potesse in qualche modo convivere con quello reale il che è vero in parte ma allo stesso tempo è un paradosso.
Oggi penso che parliamo di due cose completamente diverse le cui componenti sono sì entrambe dentro di noi ma che da un lato o dall’altro siano anche la negazione di loro stesse, forse se avessimo il coraggio di dichiarare apertamente come siamo realmente probabilmente avremmo più conflitti diretti ma menoipocrisia nei rapporti umani.
Uscendo dal social ho provato quel senso di amarezza che si prova quando sai che un qualcosa deve concludersi, un qualcosa che è stato bello ma che non puoi più ripetere.
La decisione era ormai presa da tempo, ci giravo intorno con la mente ma non riuscivo ad avere il coraggio, pensavo alle amicizie che avrei lasciato nascondendo a me stesso i fattori negativi che invece mi spingevano a cedere.
Era addiction, pura addiction, me ne rendevo conto ma non volevo riconoscerlo, come per la droga o più semplicemente il fumare sapevo, per sentito dire, che o si stacca definitivamente oppure c’è sempre una scusa che ti fa tornare indietro nelle tue decisioni, lo sapevo eccome ma non lo avevo mai provato e ora ci sono dentro fino al collo.
Bene, una bella sera di crisi nera finalmente decisi, accesi il PC, entrai nell’account e, dopo aver dato una bella scorsa alla TL, mi harakirai. Ahahah mi vien da ridere a dire questo ma è proprio così. Stupidamente ho pure pensato di lasciare in DM messaggi agli amici più stretti, righe che, ovviamente, mai giunsero a destinazione dopo la chiusura dell’account.
Un suicidio virtuale ha tutte le componenti di quello vero ma ha dentro di se un’ironia che è difficile spiegare, c’è la stupidità dell’epitaffio, l’amarezza e il senso di liberazione dell’averlo finalmente eseguito e il bello è che riesci a vedere anche quello che succede dopo come se fossi in Paradiso o all’Inferno.
Per uno come me, che ama la vita in maniera esponenziale, è stato come tradire me stesso, lo confesso, ma è quel senso di tradimento che poi ho scoperto essere dipendenza da un qualcosa che vuoi far durare per sempre ed è quindi egoismo, lo stesso egoismo che ci illude di essere eterni.
Fine prima parte 25-05-13
Mi aspetto di leggere un seguito naturalmente e ne approfitto per raccogliere il pensiero dei suoi tanti amici e portarlo virtualmente in trionfo!
Ah dimenticavo…. ci manchi!!!
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