Non parlare solo di politica:
con le elezioni imminenti il desiderio é grande, indipendentemente dallo schieramento personale, ma occorre sforzarci ad intercalare i tweet politici con del sano umorismo (non politico altrimenti non vale).
Non pubblicare foto direttamente da instagram:
non é più compatibile con Twitter e per certe app le foto non si aprono proprio. Fare lo sforzo del doppio passaggio é auspicabile, se scoccia, meglio non pubblicale proprio … le foto.
Non contare continuamente i followers:
10 in più o 10 in meno non devono alzare o abbassare l’autostima come se fosse lo Spread. Autostima é stimare se stessi, da soli, non ricorrendo al pallottoliere.
Non cadere nel gregge:
intendo il ripetere ossessivamente la stessa cosa che ripetono tutti, tipo buon anno, buone vacanze, buona Pasqua, felice carnevale, buon pomeriggio, buongiorno e buonanotte, molti ignoreranno mentre i più gentili risponderanno ma sai che palle ….
Non far girare le bufale:
leggendo la fatidica frase “condividi” prima di ritwittare occorre nell’ordine: connettere il cervello, aprire il browser su google (o altro motore di ricerca) copia/incollare il tweet o solo parte di esso e aggiungere la parola bufala o hoax … si aprirà un mondo e potrà essere verificato che, 9 volte su 10, girando il messaggio si sarebbe scivolati nel “girone” degli stolti, automaticamente e senza passare dal via.
Evitare certe immagini ripetitive:
Fatte salve le pic degli utenti, che giustamente scelgono in assoluta libertà ciò che vogliono mostrare agli altri, occorrerebbe limitare alcuni soggetti fotografici ripetitivo/ossessivo e cito ad esempio:
i piedi: con l’arrivo della bella stagione sarà inevitabile essere presi dalla smania di fotografarsi le estremità soprattutto per chi é esente da alluce valgo e ha il pedicure fatto di fresco con quel bellissimo smalto all’ultima moda ma, tolti i feticisti, agli altri dei nostri piedi non interessa poi un gran ché;
parti anatomiche estrapolate da un contesto normale e complessivo soprattutto se, passeggiando per la pubblica via, di solito stanno coperte;
fotografarsi in ogni specchio o vetrina, i cellulari ormai odiano la funzione “reverse” dell’obiettivo.
Non elemosinare followers:
credo che più di tutte questa sia una pratica da abbandonare. Se il tempo passato a supplicare vip e tweetstar fosse passato a comporre tweet simpatici i followers arriverebbero da soli. Nessuno ama seguire chi non ha nulla da dire se non “seguimi ti seguo”
Nemmeno il follow/defollow compulsivo porta da qualche parte. Seguire qualcuno per molti utenti significa trovare qualcosa di interessante da leggere e spesso non é una cosa immediata. Diamoci pace. Seguiamo solo chi ci piace leggere indipendentemente dall’essere ricambiati.
Evitare lo schieramento nei litigi:
trattenersi non é facile, ma non difendiamo tizio o caio che sono in preda alla rabbia aizzando la rivolta o sparlando del l’uno o dell’altro solo per farci notare dal Davide o dal Golia del momento. Un “flame” si spegnerà più in fretta se nessuno soffierà sul fuoco.
Evitare la maleducazione:
Non diciamo in un tweet quello che non diremmo in una stanza piena di gente o in casa nostra. L’essere anonimi non giustifica la maleducazione. Mai.
Non abusare dei DM:
se qualcuno ci segue lo fa per i nostri tweet pubblici, non per conversare con noi in privato. Limitiamo sporadicamente il ricorso ai messaggi privati.
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