Questa mattina un collega ha inviato una mail ad alcuni amici, fra cui la sottoscritta, per condividere un suo pensiero che, confesso, mi ha commosso.
Lo pubblico integralmente modificando unicamente i nomi per correttezza.
E’ un bel pensiero e dimostra come, a volte, anche in questo mondo di consumismo sfrenato, anche le “cose” diventano parte della famiglia.
Il mio Doblò ha effettuato il suo ultimo viaggio. L’ho acquistato 10 anni fa via internet alla concessionaria xxx di Pesaro, dove l’ho ritirato insieme a mia moglie (in attesa di Stella) e di Luca, ancora piccolino. Insieme abbiamo raggiunto le Marche in treno, con il seggiolino per bambini in mano.
Mi ha permesso di trasportare carrozzina, passeggini, biciclette, il concime per l’orto, effettuare un trasloco e il cambio dei mobili in montagna. Un mezzo versatile, economico, ma soprattutto utile. Che talvolta ha suscitato ilarità tra i vicini di casa, colleghi ed amici. Alcuni dei quali, saputa la notizia, hanno detto: “Voi non sarete più quelli di prima”. In effetti arrivare vestiti da sera al Grand Hotel con un furgone color viola-onoranze funebri non è facile nemmeno a immaginarsi……………….
Se non fosse per l’ulteriore perdita di valore che avrebbbe avuto e il fermo che le nuove norme antinquinamento impongono agli euro 2, forse l’avrei tenuto ancora un po’.
Ho avuto diverse richieste e sono contento di averlo ceduto ad un bravo ragazzo che quando l’ha provato lo sentiva già suo. Sono sicuro che gli sarà utile per l’attività che sta aprendo.
E’ venuto a prenderlo stamattina da Teramo partendo ieri alle 11 in pullman.
Mi ha portato una bottiglia di vino delle sue parti per ringraziarmi.
Sembra che tutta questa storia appartenga ad un passato lontano. Invece è di stamattina.
All’indimenticabile Doblò, i ringraziamenti di Luca, Stella, Lucia, ma soprattutto miei.
Giovanni
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