Vivere in campagna



Chi mi segue da un po’ sa che ho la passione per i fiori e per il mio giardino. Questa passione è “sbocciata” dal nulla all’improvviso circa 6 anni fa.
La mia vita è trascorsa per la maggior parte in appartamenti di città, luoghi dove le piante sopravvivono a stento, a volte per mancanza di luce e a volte per un balcone minuscolo troppo assolato e lasciato solo per troppo tempo d’estate, Quindi il mio concetto di “verde” era limitato alla carta da parati che avevo in camera da letto.
Quello che ci accade da piccoli, però, rimane dentro e prima o poi esce fuori, sia per le cose belle che quelle brutte.
Da piccola, avevo i nonni che abitavano in campagna, luogo dove hanno vissuto entrambi i miei genitori. Le mie estati quindi erano fatte di due mesi estivi passati allo stato brado. Corse nei campi, giochi a nascondino, frutta rubata ancora acerba dalle piante, farfalle catturate e poi liberate di nuovo in volo variopinto, piedi a mollo nel canale – quando ancora i canali erano puliti e pieni di ranocchi e voli di libellule – lucciole nelle sere calde, voli bassi di rondini in attesa della pioggia, suoni di uccelli notturni e frinire di cicale.
Evidentemente questa parte della mia infanzia deve essersi impressa nella mia memoria così indelebilmente che, all’improvviso è riapparsa, sotto forma di un accorato appello all’uomo che condivide la mia vita “io vorrei andare ad abitare in campagna”.
Così, nonostante il lavoro avrebbe costretto me e mio marito a fare i “pendolari”, la decisione unanime era presa e ci siamo decisi al gran passo. Vi confesso che non è stato semplice e che trovare un luogo dove fare un nido campagnolo ha richiesto parecchio e soprattutto ci ha costretti a due traslochi in 3 anni per una tappa intermedia in un luogo che già rispecchiava in parte il nostro concetto di “vivere in campagna” ma che sapevamo non essere definitivo.
Ora, nella mia nuova dimensione collinare, ho scoperto la gioia degli spazi aperti, del verde, dei fiori e soprattutto di quel senso di “vacanza” che ogni week end passato in questa casa mi permette di sentire.
Ho diradato i miei impegni di lavoro perché posso farlo e mi concedo quella che io chiamo “la felicità delle piccole cose”.
Visto che mi piace fare le cose per bene, mi sono documentata e sono diventata un “perfetto giardiniere” scoprendo che il mio pollice verde era lì, da sempre, e non lo avevo mai sfruttato.
Siamo felici così e come diciamo sempre, al nostro orizzonte manca solo il mare…. ma questo, forse, sarà la tappa successiva quando il lavoro e altri problemi ce lo permetteranno. Intanto godetevi alcune immagini di quello di cui mi circondo. Le ho fatte con il cellulare quindi non sono da book fotografico, ma so che rendono l’idea.





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