Il sole si è spento

 

Oggi, come faccio ogni giorno, dopo aver connesso il cervello e indossato il mio sorriso, ho acceso l’ipad e mandato il mio solito buongiorno ai follower di twitter.
Il post era così concepito:
 
Buona giornata a tutti i followers, Che sia un buon week end, pensate a qualcosa di bello da fare nonostante il tempo. #siamosolari.
Purtroppo il mio augurio deve essere sembrato ai lettori un post fuori luogo. E così era.
Dopo aver scorso i primi tweet delle persone che seguo mi sono resa conto di quanto poco solare fosse questa giornata e non per motivi meterologici.
Questa mattina una tragedia ha scosso chiunque di noi.
A Brindisi una bomba è scoppiata davanti ad una scuola uccidendo una ragazza di 16 anni e ferendo altre persone. Una ragazza, gravissima, lotta fra la vita e la morte.
Il gelo è sceso dentro di me. La violenza non è mai ammessa, ma in particolare la violenza verso i ragazzi, i figli, i nipoti, è ancora più infame.
Non so la matrice dell’attentato e non è questo il punto, voglio solo sottolineare quanto un attimo possa cambiare l’umore delle persone.
Io per natura che predico la solarità, di fronte a questi fatti devo purtroppo abbandonare il mio credo per un sentimento di vera mestizia, anche se l’evento non riguarda personalmente me ma riguarda purtroppo noi Italiani, un’intera nazione sgomenta di fronte alla violenza.
La cosa che mi ha più colpito, ascoltando le notizie, è questo fare giornalismo sensazionalista senza alcun rispetto per i morti.
Vedere mostrate alla televisione le fotografie dei momenti felici di queste ragazze, che solo questa mattina sono uscite di casa con il sorriso, mostrando le smorfie tipiche dell’adolescenza, scatti “rubati” da facebook mi pare veramente di cattivo gusto.
E’ vero che i social ci mettono in piazza ed è volontario il mostrare le nostre fotografie, ma l’idea che una clausola quando accettiamo l’iscrizione a facebook permetta al primo giornalista di prelevare una fotografia per mostrare alla curiosità collettiva la faccia di una ragazza morta e di una che sta lottando con la morte mi pare veramente squallida.
Oppure, come mi ha suggerito un follower, quando i giornalisti chiedono alle persone che hanno appena subito una tragedia “come si sentono” e ancora quando intervistano i vicini di un assassino e mandano in onda l’intervista di quello che dice “sembrava una così bella persona, salutava sempre”. Forse pensano che a noi piaccia vivere in una specie di telenovela, in un eterno Truman show ….
Un po’ di rispetto non guasterebbe.
Non vado oltre. Mi unisco al pensiero comune per una preghiera che possa giungere a colui che può fare qualcosa per i vivi e abbraccio virtualmente i ragazzi e i genitori che, lontano da me, stanno vivendo questa tragedia.


P.S.
Aggiunta delle h. 18…
Nemmeno a farlo apposta qualcuno deve avere ascoltato e riferito lo sgomento di molti di fronte alle foto mostrate alla TW e provveduto.

 

 

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